Barolo en Primeur 2025: record di 1,1 milioni tra terroir e innovazione
Il Barolo non smette di stupire. Con 1.108.300 euro raccolti e 5.525 litri di vino battuti all’asta di beneficenza, la quinta edizione di Barolo en Primeur, tenutasi al Castello di Grinzane Cavour, ha confermato il valore internazionale della denominazione e la sua capacità di innovare senza perdere radici.
«Superare di così tanto il milione di euro è un risultato straordinario» commenta Mauro Gola, Presidente di
Fondazione CRC. «Questa quinta edizione di Barolo en Primeur sancisce il successo di un percorso iniziato nel
2021, che continua a crescere in autorevolezza e partecipazione. La forza del progetto risiede nella sua
formula: l’idea di associare ogni donazione a una singola barrique ha reso la solidarietà un gesto concreto e
accessibile, capace di coinvolgere un pubblico sempre più ampio. È un modello che unisce in modo virtuoso
eccellenza enologica e responsabilità sociale, rafforzando il legame tra il vino e la comunità che lo produce».
Al centro della scena, le 14 barrique di Barolo Gustava vinificate separatamente da Donato Lanati. La parcellizzazione della vigna – in base a esposizione, altitudine ed età delle viti – ha permesso di ottenere microvinificazioni che esprimono sfumature precise del terroir. Ogni barrique, oggi ancora in fase di affinamento, darà origine a 270 bottiglie dopo i 38 mesi minimi richiesti dal disciplinare. Una rarità che rende ogni lotto unico e irripetibile, in linea con le migliori pratiche degli en primeur internazionali.
A queste botti si sono aggiunti otto lotti comunali, per un totale di 914 bottiglie donate da oltre 80 cantine del Consorzio di Tutela. I formati spaziavano dalla bottiglia standard al réhoboam, offrendo una panoramica completa della produzione di Barolo e Barbaresco e testimoniando la forza collettiva del territorio. Lo speciale tonneau da 400 litri è stato invece battuto a 360.000 euro, segnando il picco dell’asta.
Non si tratta solo di grandi numeri: Barolo en Primeur 2025 ha introdotto elementi di assoluta novità nel mondo del vino. Ogni bottiglia sarà certificata tramite tag digitale NFC sviluppato da Tesisquare e Autentico Srl. Un dispositivo invisibile, impossibile da clonare, che permette agli acquirenti di accedere con lo smartphone a informazioni dettagliate: note enologiche di Lanati, valutazioni di Antonio Galloni, dati di tracciabilità e persino una webcam live sulla Vigna Gustava. Una tecnologia che porta trasparenza e tracciabilità a un livello superiore, rafforzando la reputazione del Barolo sui mercati internazionali.

«Il successo di questa edizione non nasce solo dalla generosità dei donatori, ma dalla qualità straordinaria di Barolo e Barbaresco» ha dichiarato Sergio Germano, presidente del Consorzio di Tutela. «Grazie a questi vini riconosciuti in tutto il mondo, abbiamo costruito un progetto che unisce eccellenza e solidarietà, aprendo nuove strade di promozione».
Con collegamenti live da New York e dal 67 Pall Mall di Londra, l’asta ha confermato la dimensione globale di Barolo en Primeur. I risultati ottenuti rafforzano il posizionamento del Barolo non solo come vino da collezione, ma anche come ambasciatore di un territorio che unisce solidarietà e innovazione.
Il valore di questo evento, ormai riconosciuto come vetrina internazionale, è duplice: da un lato consolidare l’immagine del Barolo come prodotto di alta gamma, dall’altro sperimentare nuove modalità di comunicazione e valorizzazione. La combinazione tra microvinificazione, arte contemporanea (con l’etichetta d’autore di Giulia Cenci) e tecnologia NFC rappresenta un modello di come un grande vino possa continuare a rinnovarsi restando fedele al suo DNA.
Barolo en Primeur non è solo un’asta: è un laboratorio enologico che mette le Langhe in dialogo con il mondo. Un palcoscenico che conferma il Barolo come uno dei vini più autorevoli a livello globale, capace di coniugare collezionismo, solidarietà e cultura del terroir.


