Cantina Meraviglia: il sogno di Alejandro Bulgheroni diventa realtà nella cava di Cariola
Il progetto era stato annunciato nel 2017, i lavori per la messa in sicurezza della cava sono iniziati nel 2019, mentre la costruzione vera e propria ha preso il via nel 2021. Oggi, dopo 1125 giorni di lavori, è stata finalmente inaugurata la Cantina Meraviglia: il più ambizioso progetto architettonico ed enologico del Gruppo ABFV Italia – Alejandro Bulgheroni Family Vineyards in Toscana.

Situata all’interno dell’ex cava di Cariola, la cantina rappresenta un esempio unico nel panorama vitivinicolo italiano. Un luogo in cui paesaggio, vino, architettura e sostenibilità convivono in perfetto equilibrio. Si tratta di un vero e proprio progetto di riqualificazione territoriale, una dichiarazione d’amore per la terra toscana, frutto della visione dell’imprenditore argentino Alejandro Bulgheroni. Animato dal desiderio di restituire valore e bellezza a un luogo ferito e dimenticato, Bulgheroni ha trasformato la cava in un simbolo di rinascita, culturale e ambientale.

L’inaugurazione si è svolta alla presenza dello stesso Bulgheroni, accompagnato dalla moglie Bettina e dai figli Alejandro Jr. e Diego. Visibilmente emozionato, l’imprenditore ha ricordato le sue radici italiane — il bisnonno Giovanni Alessandro Bulgheroni partì da Olgiate Comasco per l’Argentina nel 1873 — e ha espresso il suo orgoglio per un progetto nato in un terroir straordinario.

La cantina, progettata dallo Studio Bernardo Tori con la consulenza ingegneristica di Niccolò De Robertis (AEI Progetti), si sviluppa su tre livelli seguendo la morfologia naturale della cava. Con 7.000 m² destinati a spazi produttivi e tecnologici, una terrazza affacciata sul Mar Tirreno e un tetto verde immerso nella macchia mediterranea, l’edificio si integra armoniosamente nel paesaggio, rispettandone i contorni. Oltre il 95% dei materiali utilizzati proviene dal territorio e le tecniche costruttive impiegate rispettano i più alti standard di sostenibilità ambientale.
Il risultato è un dialogo continuo tra natura e architettura, tra ciò che esisteva e ciò che è stato immaginato. La cava, un tempo luogo con possibilità di sviluppo assai limitate, è stata reinterpretata come una risorsa. La fragilità del terreno, accentuata dalla presenza di rioliti — una roccia vulcanica friabile — ha imposto soluzioni ingegneristiche complesse fin dalla fase di messa in sicurezza, grazie all’intervento di geologi e tecnici specializzati.

Ma le caratteristiche geologiche della cava non sono solo una sfida: rappresentano anche un’opportunità enologica. Le vulcaniti di San Vincenzo, ricche di riolite, garantiscono una naturale inerzia termica e un’umidità costante, ideali per la vinificazione e l’affinamento. Il processo enologico segue il principio della gravità: le uve arrivano al piazzale superiore, dove si trovano il banco di cernita vibrante e il selettore ottico; al livello intermedio sono collocate le vasche in cemento grezzo e i tini in acciaio; infine, al piano più basso, le grandi botti in rovere francese non tostato, protette da una parete rocciosa che crea le condizioni ideali per l’evoluzione del vino.
Il progetto si fonda su tre pilastri: sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Tra le soluzioni adottate: sistemi di raccolta e gestione delle acque piovane, riduzione dell’inquinamento luminoso secondo gli standard DarkSky, tetti verdi, impianti energetici intelligenti e ambienti pensati per garantire il benessere di lavoratori e visitatori.

La Cantina Meraviglia sarà il centro produttivo dei due brand aziendali: Tenuta Meraviglia e Tenuta Le Colonne, che insieme contano 95 ettari di vigneti. Le due tenute sono distinte soprattutto per le caratteristiche agronomiche: Tenuta Meraviglia, situata più in alto, ha suoli vulcanici ed è quasi interamente coltivata a Cabernet Franc, con l’eccezione di 3 ettari di Vermentino in zona pedecollinare. Tenuta Le Colonne, invece, si estende verso il mare su terreni sabbiosi, che donano ai vini eleganza e prontezza.
Oltre alla produzione vinicola, la cantina è pensata anche come luogo di ospitalità e promozione del territorio. Al piano superiore si trovano due sale per accogliere eventi, una terrazza panoramica spettacolare e una library sospesa sopra la bottaia, dove sono custodite le vecchie annate. Ambienti raffinati e suggestivi, pensati per un enoturismo di qualità, in grado di raccontare il territorio attraverso l’esperienza del vino.


